Viviamo su una delicata impalcatura di bugie che ci raccontiamo per confortarci, per non accettare la realtà dei fatti che molto spesso è scomoda e non ci va di accettare.
La persona che finge di non vedere il tradimento del partner, il ragazzino che sopprime i suoi istinti sessuali per paura dei genitori, l'anziano vessato dai familiari alla ricerca di soldi che accetta tutto ciò in nome di un amore familiare.
Tutto è un meccanismo di difesa contro la verità che fa male.
Non è solo dalle persone che subiamo angherie, ma anche dalla società, che comunque è formata da persone. Le tasse che mettono in ginocchio una azienda che il titolare non vuole chiudere un po per affetto, un po per non far vedere che non ce la fa più. Magari la concorrenza appare imbattibile, magari quella attività è stata ereditata dai genitori i quali ne hanno vissuto un'epoca fiorente. Il disonore di chiudere. Avendo una attività di questo tipo, colgo pienamente questo pensiero.
Allora ci mentiamo, ci ripetiamo che va tutto bene, che è solo un momento.
Non esistessero questi strumenti di protezione, saremmo tutti più deboli e più attaccabili. Ergere difese insormontabili, combattere strenuamente contro un Golia che sappiamo essere imbattibile, ma che è meno doloroso che fuggire. Meglio morti sul campo che vivi coperti di vergogna.
L'importante è sempre mantenere, in tutto ciò che si sceglie, la dignità.
Lasciare il partner, dichiararsi omosessuale, denunciare i maltrattamenti o chiudere un'azienda storica non deve farci paura se con ciò non umiliamo noi stessi. Anzi, è proprio il perseguire questa menzogna nei confronti di se stessi che alla fine relega la propria dignità in un angolino a favore di un Io che costruiamo per far vedere agli altri quanto siamo conformi alle loro aspettative.
E' naturale, come già detto. Si tratta di un meccanismo di autodifesa senza il quale probabilmente saremmo solo più spregevoli e spregiudicati nel mollare senza remore ciò in cui si tiene, evitando di battersi per un fine a cui abbiamo dedicato un'esistenza.
Nessun commento:
Posta un commento