Su questo blog, per adesso, scrivo post in cui dico ciò che mi pare e pubblico qualche recensione (o meglio, celebrazione, essendo che recensisco solo i libri che mi sono piaciuti). Bene, adesso è arrivato il momento di aggiungere qualcosa, e nello specifico, pensavo che il blog avesse bisogno di qualcosa di visivo, di godibile.
Ho già scritto delle fotografie: non amo l'abuso fotografico, non amo la fotografia come mezzo di ricerca della nostalgia e del ricordo. Amo la fotografia nel quale rettangolo è presente qualcosa di Bello, qualcosa che rimarresti a guardare per un tempo prolungato. Qualcosa che possa apparire come metafora visibile di uno stato d'animo.
Per questa prima volta, ho scelto una fotografia scattata da me durante uno dei miei viaggi. Per quanto possibile, ogni tanto pubblicherò una delle mie foto, magari non la più bella ma, per me, la più significativa. Questa l'ho scattata nella Death Valley in California, durante l'ultimo viaggio fatto a fine Settembre. In mezzo al nulla, in un paesaggio desertico costellato da picchi acuminati, con una temperatura diurna di oltre trentacinque gradi, in questa depressione del terreno, con la strada che scende a picco per poi risalire improvvisamente, con i segni del passaggio dell'acqua durante i brevissimi acquazzoni sporadici, con un inutile cartello che indica una svolta già di per sé obbligata, ho trovato molti simboli. Forse è solo un mio viaggio mentale, ma di panorami c'è pieno l'internet. Vorrei solo qualcosa di nuovo, con un significato.
P.s.: Non sono un fotografo, non sono capace a scattare fotografie. Mi scuso se sono sfocate, o mal calibrate o mal inquadrate o come si dice. Mi scuso se sono brutte, non ho le competenze necessarie per rendermene conto. Se non vi piace la foto, abbandonate subito questo blog urlando e maledicendomi in tutta tranquillità, e con tante scuse da parte mia. La fotografia magari un giorno la studierò, ma non è oggi il giorno.
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