Adesso che siamo belli rimpinzati di squisite prelibatezze, ci aspetta l'ultima faticaccia. Il cenone di Capodanno.
Zampone, lenticchie, panettoni e torroni ed eventuali rimanenze di Natale.
Insomma, non è ancora finita.
Se a Natale, presumibilmente, siamo stati con i nostri cari, a Capodanno ci si riunisce in amicizia.
C'é che va a fare un viaggio e a festeggiare il nuovo anno altrove, c'è chi rimane a casa e c'è chi, a mezzanotte e mezza, poco dopo aver stappato la bottiglia, si infila a letto, conscio che sia un giorno (una notte) uguale a tutte le altre. Si, una notte uguale a tutte le altre, effettivamente, lo è, ma con meno dita attaccate alle mani e qualche caloria di più nello stomaco.
Come ogni baccanale, il Capodanno ci dà diritto a bagordi e festeggiamenti eccessivi. Così si spara dai balconi, si buttano vere e proprie bombe carta nei piedi alla gente, eccetera eccetera eccetera.
Non esiste mai limite alla stupidità, la quale si manifesta senza vincoli di sorta nel momento in cui è motivata da una festa universalmente riconosciuta. Non basta cenare, passare una serata tra giochi da tavolo e risate, stappare la bottiglia, festeggiare ancora, magari far scoppiare qualche petardo legale. No, cerchiamo sempre l'eccesso, ovunque e comunque.
Poi. Ogni Capodanno cerchiamo di fare una lista delle cose che, l'anno nuovo, vedremo di migliorare, di fare, di non fare, di evitare. Ma è un pensiero che dura poco, tanto che alla fine pare che ogni anno sia uguale se non peggio a quello prima. Le promesse che facciamo a noi stessi durano meno del magnum appena acceso che sta scoppiando con fragoroso boato.
Non so se si è capito, ma, personalmente, detesto il capodanno. Detesto dover mangiare di nuovo, detesto sentire gli immotivati botti che mi urtano l'udito, detesto dover vedere all'anno nuovo come fonte di possibilità, detesto fare false promesse a me stesso.
Vorrei che fosse una festa più sobria, ma sopratutto che non significasse la chiusura di qualcosa di vecchio che finalmente si è messo alle spalle e che non sia la porta del nuovo, che pone nuovi fardelli sulle nostre spalle. Fino al Capodanno successivo, quando spunteremo, sulla lista, le cose che siamo riusciti a completare.
Comunque, Tanti auguri e buon anno nuovo a tutti!
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